Libri che trasformano


  • 21 Maggio 2025

Ho terminato da poco la lettura di "Come se tutto fosse un miracolo", di Daniel Lumera. Mi ha attirato il titolo, anche se avevo già letto "La biologia della gentilezza" dello stesso autore, e sapevo di andare sul sicuro. Credo nel potere trasformativo delle parole, e la parola "miracolo", è una di quelle, insieme alla parola "meraviglia". Mi risveglia, mi richiama alla vita, mi rilascia seratonina, mi trasporta nel passato. Da bambini la meraviglia la indossiamo come una seconda pelle; tutto ciò che incrocia il nostro guardo è stupore e tutto è fonte di pienezza di vita. E, in fondo, da bambini siamo creduloni e crediamo profondamente nei miracoli!. Da bambini non abbiamo costrutti, non entriamo in relazione attraverso schemi mentali. Ogni giorno è una scoperta e quella scoperta ci restituisce una dimensione di vita che vale la pena vivere e approfondire. Da adolescenti, dopo aver sapientemente, ma spesso inconsciamente, elaborato i nostri schemi di comportamento, entriamo in una nuova dimensione. Iniziamo a perdere quella dimensione del miracolo, della meraviglia, dello stupore e cominciamo a capire che, in qualche modo, ci hanno illusi; che la vita non è meraviglia, ma, spesso, fatica e fallimento. Iniziamo a preoccuparci del futuro, di chi siamo, di come ci vedono gli altri, di non riuscire a dimostrare il nostro valore. Ci paragoniamo agli altri, ma non in modo costruttivo, sentendo le nostre mancanze sempre più come ferite non rimarginabili. E nell'impossibilità di sostenere il vuoto che si crea in noi, cerchiamo fuori senza vedere...perché i nostri occhi sono velati e la bellezza della vita non riusciamo più a farla nostra. "Se adesso fosse per sempre, come vivresti?". Mi ha colpito la domanda che pone Lumera. Perché non si tratta di capire che cosa vorrei fare, ora e sempre, ma come decido di essere. Ho cercato di rispondere, di accettare la sfida, e la risposta che mi sono data è: "Vorrei vivere come se tutto fosse un miracolo, la vita è un miracolo, in fondo....insomma vorrei vivere meravigliandomi!"; vorrei incontrare le persone e contemplare le cose che vedo con lo stupore del bambino, senza pregiudizi e cogliendone l'unicità. "Inizia ora", ho detto a me stessa. Iniziamo adesso a riprenderci la meraviglia! Senza quello sguardo, la vita scorre e noi perdiamo l'opportunità di essere completi.